Scienza Aperta e archivi digitali. Tutela e valorizzazione del Cultural Heritage di fronte alla sfida del cambiamento climatico
di Maddalena Chimisso (Università degli Studi del Molise)
La Berlin Declaration on Open Access to knowledge in the Science and Humanities (2003) e la UNESCO Recommendation on Open Science (2021), entrambe recepite dal Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027 attraverso il Piano Nazionale per la Scienza Aperta (2021), pongono l’accento sull’importanza delle procedure Open Access (OA) a supporto della scienza aperta, che rafforza la collaborazione scientifica e la diffusione delle informazioni, alimenta processi di creazione e di diffusione della conoscenza scientifica «aux acteurs de la societé au-delà de la communauté scientifique traditionelle» [UNESCO Recommendation on Open Science, 2021, p. 8], rende le conoscenze scientifiche multilingue e liberamente accessibili a tutti.
In linea con questi principi, sono numerosi gli Open Access Digital Archives inerenti la ricerca storica e storico-economica che favoriscono la conoscenza e lo studio del patrimonio culturale; si pensi ad esempio al ricco patrimonio documentale disponibile presso alcune tra le più note banche dati (Eurostat Publications, Eurostat_Data/Statistics A-Z, Serie storiche ISTAT) o conservato in archivi OA (Archives Portal Europe, Istituto Centrale per gli Archivi, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Portale Archivi d’Impresa, digital archives UNESCO e ICOMOS, Library of Congress-Digital Collections, Bibliothèque Nationale de France-Gallica) che forniscono spunti di ricerca e linee guida utili per muoversi nel panorama delle risorse archivistiche direttamente accessibili online.
Sono proprio gli OA digital archives UNESCO e ICOMOS che, attraverso i cosiddetti doctrinal texts, Carte e Raccomandazioni di riferimento nel panorama internazionale, rendono accessibili documenti che permettono di riflettere, in una prospettiva storica, su alcuni concetti chiave riguardanti la tutela e la valorizzazione del Cultural Heritage, il turismo culturale, i paesaggi della produzione, il patrimonio storico-produttivo, il turismo industriale.
La Charter of Cultural Tourism (1976, d’ora in avanti CoCT), redatta dall’ICOMOS in occasione dell’International Seminar on Contemporary Tourism and Humanism tenutosi a Bruxelles nel novembre 1976, è uno tra i primi testi dottrinali che, muovendo dalla definizione di turismo, chiarisce anche la locuzione “turismo culturale”: il «Cultural tourism is that form of tourism whose object is, among other aims, the discovery of monuments and sites. It exerts on these last a very positive effect insofar as it contributes - to satisfy its own ends - to their maintenance and protection» (CoCT 1976, Basic position, 3). La definizione che la CoCT fornisce concretizza un processo di sedimentazione che prese avvio nel decennio precedente con le numerose Missioni Unesco, volute dall’allora Direzione Generale, finalizzate allo sviluppo del turismo culturale in Paesi quali il Pakistan (1967), la Thailandia (1968), l’Etiopia e l’India (1969), l’Indonesia, il Bangladesh e Cipro (1970), il Senegal (1976) -i report della Missioni sono conservati e consultabili in Open Access presso la UNESCDOC Digital Library-.
Le linee guida fornite nel 1976 dalla CoCT furono riaffermate e ampliate nella International Cultural Tourism Charter(1999) e nella ICOMOS International Charter for Cultural Heritage Tourism (2022). Rispettivamente le Carte pongono l’accento sia sulle interrelazioni dinamiche tra patrimonio culturale e turismo con la conseguente gestione di flussi turistici nei Sites de Patrimoine Significatif (Cultural Tourism Charter 1999), sia sulla necessità di rafforzare, anche attraverso una gestione responsabile e sostenibile del turismo, la tutela del patrimonio culturale (International Charter for Cultural Heritage Tourism 2022). Il turismo industriale è una particolare tipologia di Cultural Tourism volta a promuovere e far conoscere il patrimonio industriale, «les vestiges de la culture industrielle qui sont de valeur historique, sociale, architecturale ou scientifique» (Charte Nizhny Tagil pour le Patrimoine Industriel 2003, Definition du patrimoine industriel). I Principes pour la conservation des sites, constructions, aires et paysages du patrimoine industriel (2011) redatti in maniera congiunta dall’ICOMOS e dall’International Commitee for the Conservation of Industrial Heritage (TICCIH), nel ribadire la centralità di condurre studi e ricerche concernenti i paesaggi industriali assicurandone la protezione e la conservazione (Principes ICOMOS-TICCIH 2011, I, II e III), riaffermano la necessità di far conoscere i valori patrimoniali di costruzioni, siti, aree e paesaggi del patrimonio industriale per sensibilizzare il pubblico e le imprese e sostenere l’educazione, la ricerca e la valorizzazione turistico-culturale.
Senza dubbio l’inserimento di un bene culturale nella Word Heritage List ha un’incidenza positiva nelle politiche di tutela e valorizzazione del bene stesso, tuttavia può sia rivelarsi meno efficace delle aspettative (in un numero minore di casi) sia innescare processi di overtourism inversamente proporzionali alle azioni di sostenibilità connesse al turismo.
Nel 2017, in occasione della diciannovesima Assemblea generale triennale di ICOMOS, che si tenne a Nuova Delhi, il Comitato ICOMOS Climate Change and Heritage Working Group pose le basi per un progetto di mobilitazione della comunità del patrimonio culturale in vista di un’azione che contribuisse a fronteggiare il cambiamento climatico. In quella stessa occasione furono messe in evidenza le numerose dimensioni culturali del cambiamento climatico tra cui quella legata alla gestione del patrimonio e dei siti patrimoniali. Ciò che venne ribadito fu la necessità di (ri)definire specifiche procedure che aiutassero nella tutela e nella gestione del patrimonio culturale e giovassero ai siti stessi anche rispetto alle prospettive di sostenibilità ambientale e culturale ribadite nel documento programmatico ICOMOS The Future of Our Pasts: Engaging cultural heritage in climate action. Outline of Climate Change and Cultural Heritage (2019). Tutelare il passato vuol dire tutelare il futuro e il “futuro dei nostri passati” deve essere salvaguardato attraverso azioni specifiche che integrino Cultural Heritage e Climate Science, promuovano il ruolo e l’importanza delle best practices di conservazione del patrimonio, attivino azioni di monitoraggio della gestione dei siti patrimoniali.
Sono questi gli strumenti attorno ai quali è necessario continuare a riflettere, gli strumenti da avere nella cassetta degli attrezzi cui attingere per comprendere pienamente l’importanza di conservare e rendere accessibile le “carte della memoria”, per riaffermare il valore storico-testimoniale del patrimonio culturale nei processi di (ri)nascita sociale ed economica dei territori.
Bibliografia
Casanelles Eusebi, TICCIH’s Charter for Industrial Heritage, in James Douet (ed.), Industrial heritage re-tooled. The TICCIH guide to industrial heritage conservation, Carnegie Publishing Ltd, Lancaster 2012, pp. 228-233.
Chimisso Maddalena, Word Heritage List and production landscapes: Open Access (re)sources from unesco and icomos digital Archives in Networks, Markets & People: Communities, Institutions and Entreprises towards post-humanism epistemologies and AI challenges, volume I, (a cura di) Francesco Calabrò, Livia Madureira, Franco Carlo Morabito, María José Piñeira Mantiñán, Springer Nature, Switzerland AG (in corso di pubblicazione).
Chimisso Maddalena, Verso la Carta e oltre. Un commento sulla Carta di Nixhny Tagil per il patrimonio industriale, in Parisi Roberto, Ead., a cura di, La Carta di Nizhny Tagil e la tutela del patrimonio industriale in Italia, Rubbettino, Soveria Mannelli 2021, pp. 33-43
ICOMOS Tourism Committee, Cultural Tourism Charter, Fondation Van Clé, Brussels 1976.
ICOMOS, International Cultural Tourism Charter. Managing tourism at places of heritage significance, ICOMOS 12th General Assembly, Mexico 1999.
ICOMOS, International Charter for Cultural Heritage Tourism. Reinforcing cultural heritage protection and community resilience through responsible and sustainable tourism management, ICOMOS Annual General Assembly, Bangkok 2022.
ICOMOS-TICCIH, Principles for the Conservation of Industrial Heritage Sites, Structures, Areas and Landscapes, 17th General Assembly, Paris 2011.
Open Access Initiative of the Max Planck Society, Berlin Declaration on Open Access to knowledge in the Science and Humanitie, 2003, https://openaccess.mpg.de/Berlin-Declaration (ultima consultazione: ottobre 2024).
Parisi Roberto, Chimisso Maddalena, a cura di, La Carta di Nizhny Tagil e la tutela del patrimonio industriale in Italia, Rubbettino, Soveria Mannelli 2021.
The International Committee for the Conservation of Industrial Heritage, The Nizhny Tagil Charter for the Industrial Heritage, Moscow 2003.
UNESCO, Recommendation on Open Science, 2021,
https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000379949 (ultima consultazione: ottobre 2024).
Ministero dell’Università e della Ricerca, Piano Nazionale per la Scienza Aperta, 2021, https://www.mur.gov.it/sites/default/files/2022-06/Piano_Nazionale_per_la_Scienza_Aperta.pdf (ultima consultazione: ottobre 2024).