Visione, dicembre 2023

di Simone Baleani

Occorre necessariamente un nuovo Patto. Hic et nunc ‘il brodo ha preso di pecora’, occorre subito cambiare paradigma ed osservarci attentamente. Imprenditori, clienti ed i protagonisti dell’imponente e variegato mondo del cibo. Chi produce, chi alleva, chi pesca, chi commercializza, chi cucina, chi serve ai tavoli, chi consuma, chi incassa, chi fa profitti. Ho vissuto l’abbandono professionale. Servire (transitivo) ha perso il suo fascino, il mondo della ristorazione non è attrattivo a sufficienza. Servire (intransitivo) non compensa la forza contraria che ci spinge verso altre direzioni.
Occorrere, essere necessari non si sa a chi e soprattutto il peso che molti portano sulle spalle è gravoso. Moda dei tempi, capriccio?? Effetto gregge?? Gira la voce che si lavora troppo…sarà vero?? In tanti lo sostengono. E comunque una stupidaggine anche se urlata da molte persone rimane sempre una stupidaggine.
Ho conosciuto mio Padre quando è andato in pensione a 58 anni, oggi ne ha 90. Come tanti lavoratori di ogni epoca, ne praticava due di occupazioni giornaliere. Le fondamenta sulle quali abbiamo edificato l’oggi, la nostra comodità, il nostro agio, le dobbiamo al Lavoro. A quel lavoro e non ad altro tipo.
Sveglia alle 06:00, turno dalle 07:00 alle 14:30. Attacco pomeridiano (il secondo lavoro…) alle 15:30 fino alle 19:30 giusto per procacciare qualcosa in più per moglie e figli. Ore 20:30 cena tutti insieme, ore 21:00 Papà si addormentava sul tavolo della cucina. Non vi dico che chiacchierate.
Avviso ai nuovi formatori, a quelli che ‘attenzione che il mondo andrà così’, signori miei per essere moderni non è che occorre volgere lo sguardo all’indietro?? Attenzione imprenditori è il formatore che vi parla, il mondo cambia, se non ti formi ti fermi, stupire-produrre-cose nuove-piatti uhaooooo-preparazioni istagrammabili.
Ah quanto è comodo il divano che mi ha regalato mio nonno, per non parlare della bella e accogliente casa che papà e mamma mi hanno comperato. Loro ‘murati vivi’ in cucina al nostro, si nostro, anzi no il loro ristorante per essere precisi.
Si ma io non farò come loro, io sono espressione del mio tempo, sono formato, sono avanti. Dedicherò tempo alla mia famiglia ed a me stesso. Nutrirò la mia anima leggendo ed il mio cuore meditando. Mi correggo, passerò tutto il tempo a compiacermi con i formatori (sono euro 5.000 a stagione), contenti dei miei risultati performanti dopo aver verificato i budget raggiunti virgole incluse. Per i ‘rapporti umani’ tanto sbandierati beh per quelli aspettiamo il prossimo business meeting dove l’argomento sarà – Ma perché i clienti insistono di voler parlare con mio Padre al telefono che sull’app non riescono a prenotare un tavolo per venire a cena spensierati?? "Ciao Marco, che piacere sentirti. Vorremmo passare per un saluto e mangiare qualcosa. Come sta tuo figlio?? Sarà cresciuto e magari avrà preso da te il testimone così che tu possa rallentare un pochino il ritmo".
Il futuro te lo immagini voltandoti all’indietro. Persa la memoria del gusto. Andata. Muore nonna, muore Mamma e stop. Ah che bei profumi da Nonna prima di sederci a tavola. Passami il pollo cbt con panatura panko poi fritto ad aria. Buona questa cadrega. Le parole sono importanti. Ogni tanto le cambiamo, così tanto per proiettarci in avanti. La cucina non è più gourmet ma contemporanea. Pizza creativa fu, oggi pizza pop. Tradizionale è vecchio, la cucina della Nonna è romantico, è Casa. 
Si sposa tua figlia, andiamo a prenotare il pranzo di nozze. No, per la miafigliamia trattasi di EVENTO… mica cotica. Camerieri a non finire, cuochi in alta uniforme per showcooking stellari, sifoni ed azoto liquido che neanche nei migliori locali stellati. Aperitivo-antipasto dalle postazioni sparse in giardino ed a bordo piscina, poi 3 piatti serviti ai tavoli, poi torta monumentale, poi musica per gli amici che sono sempre i benvenuti, poi barman e liquori a disposizione finché ce n’è. 
Che dite ce ne andiamo a casa?? E’ mezzanotte. Il personale è sfinito quanto gli ospiti. Non è difficile immaginare come andrà a finire negli anni a venire. Io lo so, ma pure voi lo sapete. E’ tutto scritto, il futuro è scritto. Leggere e comprendere. Non è difficile. 
La curiosità è la molla della conoscenza (cit. prof. Lucarelli, scuole medie Donatello Ancona). Insegnare vuol dire lasciare un segno. Lo indosso da 40 anni.