Memento memoria
La parola Memoria è un “contenitore” assai ampio, come tutte le parole importanti… Amore, Desiderio, Sofferenza, Cultura, e molte altre che hanno più declinazioni e che non è possibile comprimere dentro un unico significato. Da questa parola si diramano molte strade, in direzioni diverse, con scenari e suggestioni differenti.
Ad esempio, la Memoria Storica, eterno terreno di conquista dove si combatte all’ultimo sangue per affidare significati diversi a ciò che è accaduto, a volte addirittura per occultare o inventare eventi storici, al fine di proteggere o modificare il presente, usando appunto la Memoria come fondamento e giustificazione di visioni attuali, come scudo o arma negli attacchi politici, per calmare o infiammare gli animi, per mantenere vivi dei sacrosanti valori o al contrario per sostenere la falsa retorica per fini di propaganda.
Chi difende la sana Memoria ce la mette tutta, e il suo uso strumentale e truffaldino lo abbiamo visto in passato e lo vediamo anche oggi, purtroppo. L’uomo, per approvare il presente, non disdegna di camminare su un solido passato, e troppo spesso questo passato viene inventato o corrotto per fini poco nobili. Anche per questo la Memoria diventa anche un importante terreno di studio, dove storici seri e appassionati cercano di depurare certa Memoria marcita durante i decenni per far emergere ciò che è accaduto veramente, sostenuti da una seria ricerca e dalla documentazione, spinti dal desiderio di spazzare via lo “sporco” per fare finalmente chiarezza, sganciati da ogni influenza ideologica e politica. Potremmo definire questa “operazione” un sano, libero e legittimo revisionismo, che combatte contro l’altro revisionismo, quello al servizio di qualcuno.
Poi c’è la Memoria individuale, spesso commovente, struggente, fonte di nostalgie, che ci aiuta a volte a trovare il coraggio di andare avanti, che tiene in vita i nostri cari che se ne sono andati, che va a ritrovare i momenti dell’infanzia e della giovinezza. Ovviamente questa è la Memoria di chi ha avuto la fortuna di vivere circondato di affetto, per i meno fortunati, al contrario, la Memoria della propria infanzia è un luogo infernale da dimenticare, che a volte può diventare la causa di un cammino pericoloso.
Certamente, via via che gli anni passano, la Memoria acquista un valore sempre più rilevante, diventa un elemento sempre più concreto della nostra consapevolezza e della nostra vita, assume un ruolo più importante rispetto allo sguardo verso il futuro.
Andando avanti con l’età, la Memoria può trasformarsi in una sorta di tribunale che mette alla sbarra le azioni e i nostri pensieri del passato, dove possiamo incriminare, condannare, assolvere e perdonare noi stessi. Ma anche questa Memoria, pur privata e. personale, è un terreno di conquista della nostra coscienza, dove sono inevitabili omissioni, trasformazioni, manipolazioni (spesso inconsapevoli), che ci consentono di stare meglio con noi stessi.
La Memoria è la sorgente principale che alimenta la letteratura, la poesia, l’arte in generale. Ma nella Memoria esiste anche un pozzo profondissimo, insondabile, dove Freud ha collocato l’ipotesi dell’inconscio, ma di cui aveva parlato già Sant’Agostino nel IV secolo dopo Cristo, scrivendo pagine memorabili proprio sulla grande potenza della memoria, paragonandola a una cripta profonda e sconfinata della quale non si può toccare il fondo, come se la mente fosse troppo angusta per contenere se stessa.
Una zona che percepiamo ma che non possiamo esplorare alla luce della coscienza, un deposito dove nulla va perduto, dove tutto viene conservato, magari seppellito sotto la dura scorza del tempo, ma mai disintegrato. E a volte da questo pozzo, come un’eruzione vulcanica, emerge un ricordo che può cambiare la vita di un individuo. Ad esempio certi traumi intollerabili che vengono rimossi dalla coscienza e nascosti nella Memoria, per poi tornare sul mondo spesso con terribili conseguenze.
Di certo Memoria è un universo in parte infinito e oscuro, con cui siamo in continuo dialogo che anche quando non lo sappiamo influenza le nostre idee, i nostri sentimenti, le nostre emozioni, i nostri comportamenti, un luogo di gioia dove a volte andiamo a cercare consolazione, ma altre volte causa di sofferenza… Nessun maggior dolore / che ricordarsi del tempo felice / ne la miseria.