Lei Disse Sì 

Un film di Ingrid Lamminpää, Maria Pecchioli, Lorenza Soldani
Regia Maria Pecchioli 


"Lei Disse Sì" è il racconto di due donne che si amano. Una storia d’amore fatta di musica, di rifiuto e abbandono, di accoglienza e condivisione, di imprevisti, speranze, amici e parenti, testimoni allegri di un sogno che si avvera. Un frammento di Italia, di boschi e laghi svedesi ed una festa dove il menù di nozze è a base di diritti civili.
Nel giro di pochi anni è diventato uno dei progetti più importanti in termini di diritti civili in Italia e contribuisce tutt’oggi a sensibilizzare la comunità sui diritti lgbti.

Il film ha vinto l’Edizione 2014 del Biografilm Festival di Bologna ed è stato selezionato in svariati festival internazionali e nazionali. Alla vigilia della discussione di legge Cirinnà che regola le unioni civili in Italia il film è stato proiettato alla Camera dei Deputati in proiezione speciale.
È stato distribuito nelle sale italiane da I Wonder Pictures e SKY ARTE HD e film della giornata delle donne 8 Marzo per circuito UCI nel 2015.

 

di Lorenza Soldani

Io e Ingrid stiamo insieme dal 2005 e nel dicembre del 2012 abbiamo deciso di sposarci. In Italia non era possibile e, considerata la doppia cittadinanza di Ingrid, abbiamo iniziato le pratiche per poterlo fare in Svezia, dove dal 1995 esistono le unioni per le persone dello stesso stesso e dal 2009 il matrimonio egualitario. 
Il 2012 era l’anno delle primarie del PD: tra le tante cose si parlava di matrimoni gay, civil partnership alla tedesca, unioni civili alla francese e poi il grande tema del riconoscimento genitoriale, la step child adoption e chi più ne ha ne metta. Ore e ore di dibattiti in televisione e alla radio, articoli di giornale, dichiarazioni e smentite su un tema delicatissimo di diritti civili. Diritti fondamentali che possono avere un peso determinante nella vita di una persona: diritti patrimoniali, diritti in materia di successione come la legittima, diritto al mantenimento e agli alimenti in caso di scioglimento dell'unione civile, diritto alla pensione di reversibilità, diritto al ricongiungimento familiare e alla cittadinanza italiana per lo straniero unito civilmente, diritti in materia di trattamenti pensionistici, assicurativi e previdenziali, diritto a tutte le prerogative in materia di lavoro, diritto di ricevere informazioni sullo stato di salute dell'altra parte, di decisione in caso di incapacità, nonché in caso di decesso sulla donazione di organi, sul trattamento del corpo e le celebrazioni funerarie.
Come dicevo, in quel periodo il dibattito era molto acceso su questi temi e ci siamo domandate se, rispetto a tutto quel parlare, ci fosse consapevolezza comune di chi fossero queste fantomatiche coppie omosessuali.
Per questo, dopo aver condiviso la nostra decisione con familiari e amici, abbiamo iniziato il progetto “Lei disse sì” con l’amica e regista Maria Pecchioli. Un progetto cross mediale, iniziato un po’ per scherzo che inizialmente era un blog in cui pubblicavamo pillole video che raccontavano la quotidianità di due lesbiche trentenni alle prese con l’organizzazione del loro matrimonio: la scelta dei vestiti, le fedi, le decisioni da prendere, i sopralluoghi. Un racconto leggero, felice, non rivendicativo ma che aveva l’obiettivo di fare un coming out mediatico a favore di coloro che una lesbica non l’avevano mai vista, o almeno lo pensavano. Un lavoro sulla visibilità anche per chi non aveva ancora gli strumenti, le condizioni, la possibilità di mostrarsi e legittimamente desiderare di mettere un anello al dito, di verbalizzare questo desiderio e di farlo, anche andandosene dal nostro Paese.
Tutte cose che abbiamo capito strada facendo, per tutti i messaggi sulla pagina Facebook pubblicati e le email ricevute da giovani e meno giovani gay e lesbiche ma anche da genitori di figli e figlie omosessuali in cerca di parole e immagini positive.
L’entusiasmo e la risonanza dei primi mesi di blog ci hanno portato a pensare di poter fare di più. Così è iniziato un crowdfunding sulla piattaforma produzionidalbasso.it per realizzare un documentario di 67 minuti in cui abbiamo raccontato il viaggio verso la Svezia e i giorni del matrimonio insieme alla nostra famiglia allargata.
Il documentario ha vinto l’Edizione 2014 del Biografilm Festival e per due anni abbiamo girato l’Italia (e non solo) per portarlo nelle sale cinematografiche e abbiamo parlato con tante persone e realtà diverse riscontrando, come spesso succede, che la società era molto più avanti del legislatore.
Siamo state nelle scuole, in piccoli cinema di provincia e nei multisala, abbiamo partecipato a dibattiti con associazioni più o meno friendly, siamo state anche in un carcere e nel settembre del 2015 anche alla Camera dei deputati dove, insieme ad Arci nazionale, abbiamo proiettato il documentario e, alla fine, domandato ai parlamentari presenti “cosa aspettate ancora?”.
La legge Cirinnà è arrivata a maggio 2016, contestata un po’ da tutti, ma è arrivata. Non per merito nostro ma perché era arrivato il momento, troppa era la distanza con il mondo reale.
Il nostro è stato un contributo, come ce ne sono stati tanti in questi anni, che ha usato la visibilità come motore di confronto, riflessione e cambiamento.
Quando avevo 15 anni non avrei mai pensato di sposarmi, a malapena riuscivo a dire a me stessa che mi piaceva la compagna di banco, adesso sento i figli adolescenti degli amici che hanno fidanzati o fidanzate senza farsi porsi il tema di amare un maschio o una femmina. Nostra nipote Isabella, 13 anni, per il nostro anniversario ci ha regalato un cuore d’argento con i nostri nomi incisi. E’ la stessa che,  9 anni fa, quando le abbiamo detto che ci sposavamo ha esordito con “non è possibile! Due principesse non possono sposarsi!”.
Adesso le principesse possono unirsi civilmente, prima o poi si potranno sposare, potranno avere figli senza dover andare all’estero e adottare. Prima o poi ci sarà lo Ius soli, prima o poi i diritti civili si imporranno nelle agende dei governi se ognuno farà la sua parte.

Ps: il documentario adesso è on line sul sito www.leidissesi.net. Buona visione!