E-participation: i contributi delle tecnologie dell'informazione nella partecipazione dei cittadini ai processi di policy-making

Livelli, modi e soggetti coinvolti

di Francesca Passeri

L’interattività è una proprietà della tecnologia, mentre la partecipazione è una proprietà della cultura (Henry Jenkins).

Gli strumenti tecnologici vengono sempre più utilizzati dai governi nazionali per migliorare la qualità e l’affidabilità dei servizi offerti ai cittadini. Allo stesso modo le tecnologie consentono la partecipazione attiva dei cittadini alle decisioni e alle azioni intraprese dai pubblici poteri, con lo scopo ultimo di dare realizzazione alla Società dell’Informazione.
La cultura partecipativa offre molte opportunità alla collettività di impegnarsi in dibattiti civici e partecipare attivamente alla vita delle comunità e alle scelte compiute dalle pubbliche istituzioni.
Il cosiddetto empowerment, quale potenzialità di espressione politica, deriva dal prendere decisioni significative all’interno del contesto sociale; da qui l’acquisizione di nuove abilità di cittadinanza con lo scopo primario di partecipare alla politica di costruzione del processo deliberativo-istituzionale.
Già dalla metà degli anni Novanta la realizzazione della Società dell’Informazione è diventata sinonimo di rinnovamento degli assetti della vita sociale, pubblica e privata, al centro di tutte le politiche promosse sia a livello locale che nazionale, al fine di garantire che detto processo attenui il digital divide, rafforzando al contrario, la coesione sociale; quindi cultura digitale come conoscenza per tutti i cittadini, allo scopo di evitare che si determini una frattura sociale da cui consegue bassa interattività e una ridotta comunicazione fra cittadini e istituzioni.
In un contesto caratterizzato da interdipendenze settoriali e territoriali sempre più marcate, dall’accelerazione dei processi di innovazione, da maggiori aspettative da parte di cittadini ed imprese rispetto alle performance pubbliche, assistiamo da molti anni ad una crescente espansione dell’area di cooperazione fra attori pubblici e privati nella definizione delle politiche e nell’erogazione di servizi.
Questo ambito di relazioni costituisce un’importante novità nei processi del governo democratico.
Questa trasformazione richiede una maggiore attenzione alla trasparenza dei processi decisionali e una maggiore apertura al contributo propositivo dei cittadini.
Ciò che sembra interessante è garantire non tanto l’effettiva partecipazione di ogni cittadino ai processi consultivi e decisionali generali, ma piuttosto la possibilità concreta di partecipare ai singoli processi rendendo gli spazi dell’interazione democratica, pubblici e accessibili.
Nelle nostre società si moltiplicano le occasioni e le necessità di un rapporto costante e più diretto, di confronto, comunicazione e collaborazione, fra istituzioni pubbliche e soggetti privati; in tal senso la partecipazione diviene elemento determinante del processo di ammodernamento delle istituzioni democratiche e di inclusione sociale; crescono le iniziative dei governi democratici volte a favorire la partecipazione dei cittadini, di fronte alla crescente complessità in cui gli attori pubblici si trovano ad agire da un lato, e alla ricchezza delle esperienze e delle competenze accumulate dai cittadini, dalle associazioni, dalle comunità locali e professionali dall’altro.
L’uso delle tecnologie dell’informazione a sostegno della partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni, rappresenta uno dei campi di applicazione delle nuove tecnologie sul quale l’interesse tanto dei governi nazionali, quanto delle comunità locali, è fortemente cresciuto, divenendo elemento qualificante per le politiche nazionali.
Su questo terreno si possono incontrare due importanti spinte innovative: da un lato la necessità di un adattamento del modo di operare delle istituzioni democratiche nel nuovo contesto sociale, con un maggiore coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali; dall’altro le opportunità offerte dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione per mantenere aperto il dialogo con i cittadini.
Il rafforzamento della partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni è quindi parte integrante di questo processo di innovazione, in un quadro profondamente mutato dalla rivoluzione tecnologica.
Il continuo progresso tecnologico ha modificato e continua a modificare i tratti della società, non soltanto per gli strumenti sempre più sofisticati che l’individuo ha a disposizione, ma anche per il cambiamento dei processi socio-culturali determinati dalla rete che impongono una ridefinizione delle relazioni fra l’individuo e il sistema politico, nell’ottica non soltanto di un’evoluzione tecnologica, tecnica, sociale, ma anche in prospettiva di partecipazione ai processi di decision making, nel segno quindi di una maggiore interattività e convergenza fra collettività e governo degli stati. 
I processi partecipativi devono prevedere un accesso all’informazione, alle normative e una piena trasparenza delle burocrazie, una costruzione sociale della conoscenza sui temi oggetto della deliberazione, lo sviluppo di un dibattito che permetta di superare i limiti geografici e di compresenza fisica e infine la possibilità per i partecipanti di esprimere, ad esempio, digitalmente, il voto o di apporre la firma alla soluzione o a una delle soluzioni emerse.
All’interno di questo scenario sta quindi cambiando la dimensione del cittadino: si evolve, si trasforma e si rimodella con, da un lato, l’attribuzione di una serie di ruoli e diritti nuovi e dall’altro adeguando posizioni e potestà già esistenti alla nuova dimensione sociale che lo circonda. 

1  Questo articolo nasce dalla mia tesi di dottorato, dottorato conseguito presso la Facoltà di Ingegneria, Università degli Studi di Firenze, Scuola di Dottorato in Telematica e Società dell’Informazione, in collaborazione con Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica CNR Firenze.

 

2 Fondatore del Comparative Media Studies Program presso Massachusetts Institute of Technology (MIT).