La storia della pasta
Il CISPAI e l’identità alimentare italiana
di Stefano D'Atri
Nel lontano 1958 Emilio Sereni aveva rilevata la mancanza di una trattazione d’insieme sulle origini e la storia delle paste alimentari in Italia. Nonostante siano apparsi, anche recentemente, studi importanti (Serventi e Sabban e De Bernardi, tra tutti), l’impressione è che la pasta non viene vista come un utile prisma storiografico, adatto a studi interdisciplinari.
Il Centro interuniversitario di studi e ricerche sulla storia delle paste alimentari in Italia (Cispai) è nato anche per rispondere a queste sollecitazioni: per i fondatori del Cispai - e soprattutto per Renzo P. Corritore - l’ambizione era quella di ripensare la storia di questo importantissimo prodotto attraverso un approccio il più multidisciplinare possibile, collegandosi con tutte le realtà scientifiche, accademiche e imprenditoriali, implicate tanto nella ricerca storica su scala locale e nazionale, quanto nel vivo della produzione e della commercializzazione.
Un progetto partito dalla consapevolezza di un “ritardo” negli studi sulla storia della pasta e, di conseguenza, non poteva che spingere verso quello che ogni storico e centro di ricerca dovrebbe fare, ovvero partire dalle fonti: il Seminario di Studi tenuto a Gragnano e Castellammare di Stabia (17 e 18 ottobre 2014) andava in quella direzione. La scelta della sede era stata, in un certo senso, obbligata: il Distretto storico della pasta nel Mezzogiorno è sembrato il luogo ideale non solo per fare il punto sulle fonti e le risorse documentarie necessarie a questa storia, ma per cercare di mettere in evidenza i molteplici aspetti inerenti al progetto nel suo insieme. Con l’ambizione – dichiarata – di rendere possibile una innovativa forma di marketing territoriale che voleva unire l’attenzione per la storia, l’economia e il turismo.
L’improvvisa scomparsa, nel luglio del 2015, di Renzo Corritore, ha lasciato il Cispai senza la sua guida. Per ripartire, la scelta più giusta ci è sembrata quella di pubblicare un libro in suo onore: Fonti e risorse documentarie per una storia dell’industria delle paste alimentari in Italia è stato pensato per ricordare non solo la figura di Renzo come ricercatore e promotore-organizzatore scientifico, ma anche il percorso che aveva dato vita al Cispai. La presentazione del volume a Pavia (febbraio 2018), nell’Università dove insegnava, è stata l’occasione per iniziare una nuova fase del Centro, secondo due linee guida: da una parte le ricerche – anche per aree regionali - finalizzate alla ricostruzione della storia delle paste alimentari in Italia e, dall’altra, utilizzare questa storia come strumento didattico-divulgativo da utilizzare per la condivisione di un patrimonio culturale comune.
Nel 2019 il Cispai ha visto finanziato dalla Regione Lazio il progetto La pasta in nero. Alimentazione e consumi dell’Italia e del Lazio durante la Seconda guerra mondiale. all’interno del bando Iniziative per la costruzione di un archivio della memoria storica del Lazio.
Forti di un approccio metodologico-scientifico particolarmente stimolante per affrontare il tema della memoria, il tema è stato prima di tutto affrontato con l’elaborazione di un database in cui sono confluiti tutti i dati riguardanti la pasta nel periodo del mercato nero, primo passo per uno più ampio che il Cispai intende implementare, con l’ambizione di arrivare alla creazione di un archivio che raccolga fonti e documenti sulla storia delle paste alimentari in Italia (il database è disponibile su https://www.progettopasta.com/documentazione/ricerca).
Il passo successivo è stato quello di pensare a una narrazione degli eventi oggetto del progetto che potesse riportare, in qualche modo, anche il vissuto dell’epoca: una narrazione pensata e organizzata per gli incontri con le studentesse e gli studenti delle scuole del Lazio, con la consapevolezza che la divulgazione storica, la diffusione di una memoria collettiva – non necessariamente condivisa, ma perlomeno esercitata – non può essere qualcosa di accademico, ma deve coinvolgere tutte e tutti, attraverso strumenti comunicativi innovati e aggiornati.
Questo è quello che abbiamo cercato di fare, anche quando l’emergenza pandemica non ha permesso di portare a termine gli incontri programmati nelle scuole. La situazione venutasi a creare è stata, infatti, un' occasione per ripensare anche i modelli di comunicazione dei nostri progetti: questo ha significato un maggiore uso dei social, con progetti dedicati nella forma e nel linguaggio al web.
Il Convegno conclusivo, i cui Atti sono stati pubblicarti, ha dimostrato l’importanza euristica di questa storia: è in questo periodo che la pasta diviene sempre più un elemento di aggregazione che soddisfa non solo i bisogni di una comunità, ma diviene appartenenza identitaria e sociale e, quindi, attraverso la storia della pasta – veicolo storico-antropologico di analisi del vivere del quotidiano con il suo carattere di cibo identitario – è possibile valorizzare un pezzo di memoria storica del Lazio e, in generale, anche dell’Italia.
Senza dimenticare, il quadro generale di una storia della pasta. Il Convegno nazionale L’Italia della pasta Produzione, consumo e culture in età medievale e moderna (Campobasso, 29-30 settembre 2021) - frutto di una call for paper – è stata l’occasione per ricostruire un grande affresco di storia economico-sociale utile a spiegare il ruolo della pasta nel trainare la crescita del nostro paese oltre che nel plasmare la sua identità e il profilo culturale: l’arco cronologico, molto ampio e con una preferenza per la lunga età moderna (XV-XIX secolo), pensato per delineare un “atlante” a livello nazionale che tenesse conto delle trasformazioni e dello sviluppo diacronico dei distretti produttivi.
Il capoluogo molisano è stato scelto per continuare quel dialogo, iniziato a Gragnano nel 2014, con le forze produttive presenti nel territorio e la Molisana ha risposto con entusiasmo alla nostra proposta che ha permesso di confrontarsi con una realtà produttiva viva e innovativa.
Il Convegno ha “catturato” ricerche e progetti che probabilmente appettavano un più ampio contesto storico-metodologico per materializzarsi e confrontarsi. Un confronto che ha proposte nuove indicazioni di ricerche e approcci “classici” che hanno trovato una nuova sistematizzazione, ma è stata anche l’occasione per tirare le somme dei primi anni del Cispai e per presentare i progetti futuri, primo tra tutti l’Atlante storico delle paste elementari.
Tutto questo, credo, dimostra la maturità scientifica e organizzativa di un Centro di ricerca giovane, forse piccolo, ma dalle grandi idee.
Idee che considerano e pensano la pasta come prodotto centrale dell’economia, della società e della cultura in Italia.
Piccola bibliografia di riferimento
R. P. Corritore, La storia dell’alimentazione tra Scilla e Cariddi. Il Centro interuniversitario di studi e ricerche sulla storia delle paste alimentari in Italia, in «Proposte e ricerche», 72 (2014), pp. 139-143
A. De Bernardi, Il paese dei maccheroni. Storia sociale della pasta, Roma 2019
S. d’Atri (a cura di), Fonti e risorse documentarie per una storia dell’industria delle paste alimentari in Italia, Mediglia (MI) 2017.
S. d’Atri, M. Gianfrancesco e M. Militi (a cura di), La pasta in nero. Alimentazione e consumi dell’Italia e del Lazio durante la Seconda guerra mondiale, Salerno 2020
E. Sereni, Note di storia dell’alimentazione nel Mezzogiorno: i napoletani da “mangiafoglia” a “mangiamaccheroni”, in Id., Terra nuova e buoi rossi, Torino 1981, pp. 359-360
S. Serventi – F. Sabban, La pasta. Storia e cultura di un cibo universale, Roma-Bari 2004
Il Cispai sul Web
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