Architetture
di Monica Pierulivo
Architetture come luoghi culturali, spazi di vita e dell’abitare, della resistenza e dell’inclusione, spazi sociali e, allo stesso tempo, individuali, naturali e paesaggistici.
I luoghi e il modo in cui sono concepiti, parlano di noi, sono il nostro vivere quotidiano, la nostra filosofia e il nostro impegno che da sempre ci accompagna. Ogni ambiente deve avere un’anima e le geometrie di un’area e le funzioni attribuite agli edifici che ne fanno parte, sono fondamentali dal punto di vista sociale e identitario, condizionando la vita di tutti i giorni.
L’essere umano è plasmato dalle condizioni materiali e culturali dell’ambiente in cui vive, che lo determinano nella sua umanità. Fuori da un ambiente, predisposto per accogliere l’uomo, nessuno potrebbe sopravvivere a lungo.
L’intervento dell’uomo sull’ambiente si manifesta in maniera incisiva in molti ambiti, producendo effetti che possono essere irreversibili.
Residenze, musei, biblioteche, ma anche paesaggi, strade, colline, pianure sono tutti, seppure in maniera diversa, segni.
Nel suo famoso affresco senese, l’Allegoria del Buon Governo, Ambrogio Lorenzetti indicava una strada da seguire, a distanza di quasi sette secoli, per immaginare un mondo futuro migliore e possibile, contrapponendolo al Cattivo Governo, e ponendo così a confronto vizi e virtù.
Parlando di questi temi dunque, in un mondo in cui cambiano le relazioni, gli stili di vita, le priorità e le esigenze, abbiamo voluto dedicare l’apertura di questo quarto numero a una riflessione sul ruolo dell’architetto nella società attuale, proponendo un’intervista all’architetto Stefano Giommoni, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Grosseto.
Non potevamo poi tralasciare un importante anniversario, quello della nascita di Antonio Cederna, uno dei padri dell’ambientalismo italiano e allo stesso tempo un visionario, al quale l’architetto Vezio de Lucia, urbanista di rilievo nel panorama nazionale ed esperto di pianificazione territoriale, ha voluto dedicare un giusto omaggio in occasione del centenario che cade proprio il 27 ottobre.
Gli altri temi affrontati di seguito possono essere suddivisi in alcuni filoni principali: l’architettura e l’estetica del paesaggio; le cantine d’autore come cattedrali laiche del gusto, integrate nell’ambiente e come nuovi luoghi d’incontro; il rapporto tra architettura e natura attraverso Casa Saldarini e Casa Esagono a Baratti; la relazione stretta tra architetture e cultura, ripensando le biblioteche e i bisogni culturali attuali attraverso la riqualificazione di edifici che richiamino l’identità dei luoghi e creino nuove connessioni e aperture nel tessuto urbano.
Inoltre abbiamo voluto proporre una riflessione sulle nuove modalità dell’abitare che, soprattutto dopo il lungo lockdown pandemico, possono essere ripensate oggi non solo nell’accezione intima e soggettiva ma anche in una dimensione più ampia, pubblica e politica. Un tema di attualità che consente di rileggere la società partendo dal tema della casa, intesa come “soglia tra noi e il resto del mondo”.
Relativamente alle abitazioni, non poteva mancare un approfondimento sul villaggio dei Ghiaccioni, uno degli interventi più significativi nell’ambito dell’architettura sociale degli anni ’70 in una città operaia come Piombino.
E poi l’uso dei Social e della rete, attraverso Urbex, una pratica attualmente in voga per riscoprire, esplorare e valorizzare luoghi abbandonati, ville, palazzi un tempo vissuti e ora abitati da polvere e silenzio, vecchi ospedali, scuole, officine documentandoli e facendoli conoscere attraverso la fotografia.
Le piramidi, in questo caso rovesciate, sono il tema dell’articolo sulla scuola con una critica pungente all’attuale sistema scolastico, ormai lontano dagli obiettivi fondamentali che dovrebbero mettere al centro lo studente e i processi educativi.
Dalle cattedrali del gusto ai luoghi abbandonati passiamo alle cattedrali della moda, con esperienze significative che legano il brand Made in Italy con nuove sale espositive ispirate all’armonia, alla creatività e alla valorizzazione di questo settore.
In tema di costumi e di cultura musicale, proponiamo un interessante excursus nella storia del rock attraverso le copertine dei vinili degli anni ’70 e ’80 dedicate ad architetture spesso visionarie e di grande significato dal punto di vista artistico e simbolico.
In chiusura, last but not least, per suggellare in modo emblematico un numero denso di argomenti, ci piace ricordare l’interpretazione che la scrittrice Margaret Atwood ha attribuito al Nautilus, in occasione di una recente visita in Italia per ricevere il prestigioso premio letterario Lattes Grinzane, in perfetta sintonia con la filosofia della nostra rivista.