Editoriale
Non sono i nuovi continenti che occorrono alla terra, ma gli uomini nuovi – Jules Verne
Quanti significati possiamo dare alla parola Nautilus? Cosa o chi possiamo intendere?
Il mollusco dal guscio perlaceo e avvolto in una spirale perfetta, ultimo testimone vivente di un’era lontanissima della Terra? Il Nautilus degli antichi greci che ha in sé la radice sia della nave che del navigante? Il cefalopode che Aristotele descrive capace di scivolare sulla superficie del mare usando due delle braccia palmate come vele per assecondare il vento? O il formidabile sottomarino del capitano Nemo in “Ventimila leghe sotto i mari”?
E quale significato possiamo dargli noi all’interno della rete? Come farlo navigare attraverso le maglie delle sue intricate connessioni?
Marinaio che si fa nave, braccia che si aprono come vele o guscio che si spinge in profondità, Nautilus racconta cosa incontra durante la navigazione: isole e continenti, marinai e balene, il mondo che si dirama da un punto preciso, Piombino e il territorio circostante, per osservare le maree vicine e lontane, per confrontarsi su ciò che accade e con chi lo fa accadere, spingendo lo sguardo su ciò che sarà. Un’unica direzione, molti e diversi compagni d’avventura.
Un nome, dunque, e molte metafore; ma proprio nel sottotitolo, NavigAzioni tra locale e globale, si trova il senso e la filosofia di questa rivista.
In questo passaggio d’epoca che stiamo vivendo e che ha contribuito ad acuire tendenze individualistiche, egoistiche, ed esclusive, nel contesto di una crisi profonda del modello economico consumistico e urbanocentrico, contrassegnato dal distacco tra le generazioni, dalle disuguaglianze sociali e geografiche, dal degrado della politica e dal crescente squilibrio tra uomo e ambiente, occuparsi di “cultura” nel senso più ampio possibile, senza distinzioni tra cultura “alta” e cultura “bassa”, senza confonderla con l’evento ma intesa come processo creativo e generatore di nuovo, significa rimettere al centro, in chiave umanistica, l’individuo e le forme collettive tramite le quali quest’ultimo tenta di dare senso alla propria esistenza; significa evidenziare la necessità impellente di costruire modelli alternativi, promuovere nuove forme di economia e stili di vita, tornare a prendersi cura del territorio e della società.
La cultura, attraverso le sue molteplici declinazioni, è una strategia per dare senso alla vita, uno strumento e non un fine in sé; per fare ciò è necessario costruire un mezzo che sia in grado di muoversi tra le onde perigliose della società contemporanea, ma anche di immergersi nei suoi abissi per mostrare ciò che non è visibile a prima vista.
Nautilus quindi non parla di cultura. Nautilus è cultura: nella narrazione di ciò che accade, partendo dai territori locali per spingersi e confrontarsi con altri luoghi, fisici o immateriali, si propone di raccontare le vie che la cultura intraprende attraverso le molteplici vesti con le quali si manifesta, con lo scopo di offrire una visione multidimensionale dei processi e di proporre una mappa dei problemi e delle opportunità del patrimonio e delle attività culturali, fondamenta per la costruzione del futuro e per una rigenerazione dei valori, dei luoghi e delle identità sociali, nell’orizzonte sfumato del nostro tempo.
Di volta in volta, si viaggerà nel tempo e nello spazio, cercando di costruire ponti metaforici tra passato, presente e futuro, tra locale e globale, tra centro e periferia, tra competenze diverse, tra punti di vista plurali per offrire, in ciascun numero, non una fotografia dell’esistente bensì un’immagine in movimento di ciò che sta accadendo, che sia foriera di nuove prospettive.
Un “lavoro culturale” – per citare Luciano Bianciardi – essenziale per ripartire dalla critica del modello dominante e intraprendere nuove strade; il patrimonio culturale costituito dai beni culturali e dal paesaggio, visto come componente strategica del più vasto patrimonio territoriale, rappresenta una risorsa apicale e diffusa da conoscere, tutelare e mettere a frutto.
Con questo primo numero iniziamo pertanto la nostra navigAzione, proponendo alcune riflessioni a partire da esempi e da bisogni concreti, per allargare lo sguardo e per proporre visioni e idee nell’ambito dell’ampio e problematico rapporto tra locale e globale che caratterizza la società contemporanea.
Nautilus è il portolano di questo viaggio. Vi aspettiamo a bordo!